Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25337 del 24 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:25337PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando la richiesta di adempimento di un preteso debito è realizzata con modalità caratterizzate da pervicacia e particolare efficacia intimidatoria, tali da mostrarsi del tutto eccedenti e sproporzionate rispetto all'esercizio del preteso diritto, anche in presenza di un pregresso credito vantato dall'agente nei confronti della vittima. In tali casi, non si configura il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, ma quello di estorsione, in quanto l'utilizzo di mezzi violenti e minacciosi per la riscossione del credito va oltre i limiti dell'esercizio di un diritto, assumendo i connotati di una condotta delittuosa. Ai fini della determinazione della pena, il giudice deve valutare la gravità del fatto e la personalità dell'imputato, potendo concedere le attenuanti generiche in presenza di elementi idonei a consigliarne la concessione, come i precedenti penali, purché la motivazione sia congrua ed esaustiva. Il sindacato di legittimità sulla motivazione della sentenza non può sostituire la valutazione del giudice di merito in ordine all'attendibilità delle fonti di prova, ma deve limitarsi a verificare se il giudice abbia esaminato tutti gli elementi a sua disposizione, li abbia correttamente interpretati e abbia fornito una risposta esaustiva alle deduzioni delle parti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - rel. Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CE. IV. ER. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 11417/2009 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 11/02/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/05/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO GENTILE;

Udito il Sostituto Procuratore Generale Dott. Stabile Carmine che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Letti il ricorso ed i motivi proposti.

CONSIDERATO IN FATTO

CE.…

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