La violazione della concessione di suolo pubblico, mediante l'occupazione abusiva di una superficie superiore a un terzo di quella autorizzata, costituisce una violazione di particolare gravità che legittima l'irrogazione della sanzione della sospensione dell'attività commerciale, anche in caso di recidiva, ai sensi dell'art. 27 della legge regionale della Lombardia n. 6/2010 e dell'art. 37 del Regolamento comunale per la disciplina del commercio su aree pubbliche. Tale sanzione, determinata in base a criteri predefiniti e proporzionati, non può essere considerata una misura vessatoria, essendo la giusta reazione dell'amministrazione all'illecito commesso dal concessionario, a prescindere dall'esito di eventuali precedenti procedimenti sanzionatori o dalla pendenza di ricorsi amministrativi. La mancata o tardiva ostensione di documenti amministrativi, pur potendo costituire un autonomo vizio procedimentale, non inficia la validità del provvedimento sanzionatorio, ma può al più differire la decorrenza del termine per proporre motivi aggiunti.