Cassazione penale Sez. V sentenza n. 6412 del 17 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:6412PEN

Massima

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Il carattere mafioso di un sodalizio criminale non è di per sé sufficiente a integrare il reato di associazione di tipo mafioso ex art. 416-bis c.p., essendo altresì necessario che la condotta degli imputati riveli i tratti specifici del metodo mafioso, ossia l'avvalersi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e della conseguente condizione di assoggettamento ed omertà, al fine di realizzare le finalità delittuose o comunque illecite proprie dell'associazione. Pertanto, il giudice deve motivare adeguatamente in ordine alle modalità concrete attraverso le quali la forza intimidatrice del vincolo mafioso si sia manifestata nel caso di specie, non essendo sufficiente il mero accertamento della caratura mafiosa degli imputati e del sodalizio di riferimento. La mera acquisizione di un'attività economica da parte di soggetti ritenuti appartenenti ad un'associazione di tipo mafioso non integra di per sé la fattispecie di cui all'art. 416-bis c.p., dovendosi altresì dimostrare che tale acquisizione sia avvenuta attraverso l'utilizzo della forza di intimidazione e dello stato di assoggettamento e omertà derivanti dal vincolo associativo, con conseguente alterazione del libero mercato e della libera concorrenza. Il giudice di merito, pertanto, è tenuto a motivare in modo completo e logico sulla sussistenza di tali elementi, non essendo sufficiente il mero accertamento della caratura mafiosa degli imputati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI REGGIO CALABRIA;

nei confronti di:

1) AL. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 296/2009 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 15/05/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

sentite le conclusioni del PG Dott. GERACI Vincenzo, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

udito il difensore avv. Alvaro Domenico.

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