Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 33906 del 6 settembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:33906PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il concorso di persone nel reato, secondo la teoria monistica accolta dal legislatore, comporta la responsabilità di tutti i compartecipi per l'evento verificatosi, anche di coloro che non hanno posto in essere direttamente l'azione tipica del reato, purché la loro condotta si sia inserita nel determinismo causale dell'evento, interagendo con le condotte degli altri concorrenti e rafforzando il proposito criminoso o agevolando l'opera degli altri. In tal caso, ciascun partecipe risponde sia degli atti compiuti personalmente sia di quelli compiuti dai correi, essendo il reato il risultato della comune cooperazione morale e materiale. Pertanto, ai fini della sussistenza del concorso, è sufficiente che la condotta di partecipazione si manifesti in un comportamento esteriore che arrechi un contributo apprezzabile alla commissione del reato, mediante il rafforzamento del proposito criminoso o l'agevolazione dell'opera degli altri concorrenti, aumentando così la possibilità del prodursi dell'evento. Ciò vale anche per condotte non condizionali, non essendo necessario che il contributo di ciascuno si ponga come condizione, sul piano causale, dell'evento lesivo. Il discrimene tra concorso e connivenza non punibile risiede nel fatto che quest'ultima postula un comportamento meramente passivo, inidoneo ad apportare un contributo alla realizzazione del reato, mentre nel concorso di persone è richiesto un apporto partecipativo - morale o materiale - alla condotta criminosa altrui, caratterizzato dalla coscienza e volontà di arrecare un contributo concorsuale alla realizzazione dell'illecito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 249/2010 CORTE APPELLO di TRENTO, del 25/05/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/06/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. EMANUELE DI SALVO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SCARDACCIONE Eduardo Vittorio, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenz…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.