La proroga tecnica di un contratto pubblico, prevista dall'art. 106, comma 11, del d.lgs. n. 50/2016, rappresenta uno strumento eccezionale e temporaneo finalizzato esclusivamente ad assicurare la continuità del servizio nelle more dell'espletamento della nuova procedura di gara per l'individuazione del nuovo contraente. Pertanto, affinché la proroga sia legittima, devono ricorrere i seguenti presupposti: 1) la proroga deve essere stata prevista nell'originario bando di gara e nel contratto di appalto; 2) deve essere adottata prima della scadenza del contratto, quando questo è ancora in corso di esecuzione ed efficace; 3) deve essere limitata al tempo strettamente necessario alla conclusione della nuova procedura di gara, non potendo superare il periodo di tempo ritenuto congruo dalla giurisprudenza per l'espletamento della nuova procedura; 4) l'amministrazione non deve essersi resa responsabile di ritardi nell'indizione della nuova gara. Qualora il contratto sia già scaduto al momento dell'adozione della proroga, quest'ultima non può essere legittimamente disposta, in quanto la durata del contratto, intesa come validità, è già venuta meno. In tali casi, la prosecuzione del rapporto contrattuale oltre la scadenza prevista nella lex contractus e negli atti di gara non può essere disposta in via indiscriminata, essendo piuttosto assoggettata al rispetto di precisi obblighi ed al ricorrere di puntuali presupposti, il cui onere economico deve essere considerato in sede di determinazione dell'importo complessivo del contratto a cui la medesima è destinata ad accedere.