Cassazione penale Sez. I sentenza n. 33828 del 13 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:33828PEN

Massima

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La gravità indiziaria ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale può essere desunta da una pluralità di elementi di fatto, quali il riconoscimento del soggetto da parte di testimoni oculari, i contatti telefonici e le conversazioni intercettate, le tracce biologiche rinvenute, le dichiarazioni di altri concorrenti, nonché la ricostruzione complessiva delle modalità di commissione del reato e dei collegamenti con altri episodi delittuosi. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione di tali elementi, sindacabile in sede di legittimità solo sotto il profilo della logicità e della conformità ai canoni legali, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito. Tuttavia, il giudice è tenuto a motivare adeguatamente anche in ordine alla sussistenza delle esigenze cautelari, non potendo ometterne la valutazione in presenza di specifiche censure difensive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PA. PI. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 603/2010 TRIB. LIBERTA' di PERUGIA, del 17/07/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIA LA POSTA;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso relativamente ai "motivi nuovi" ed alla retro datazione; rigettarsi nel resto il ricorso.

udito il difensore avv. Falcinelli F.M., che ha chiesto l&#…

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