Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43381 del 13 novembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:43381PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il delitto di associazione per delinquere può essere integrato anche dalla mera partecipazione a uno o più reati-fine, qualora il ruolo svolto e le modalità dell'azione dimostrino l'esistenza di un sicuro rapporto fiduciario con gli altri compartecipi, tale da evidenziare con certezza la sussistenza del vincolo associativo. La responsabilità penale per il delitto associativo non richiede necessariamente la prova di una struttura organizzativa stabile e duratura, essendo sufficiente che l'attività criminosa si svolga in modo coordinato e finalizzato al raggiungimento di uno scopo comune, anche se in maniera episodica e non continuativa. Pertanto, il giudice di merito può legittimamente affermare l'appartenenza di un soggetto all'associazione criminale sulla base di una valutazione complessiva degli elementi probatori, senza che sia necessaria la dimostrazione di un contributo organico e continuativo dell'imputato al raggiungimento degli scopi del sodalizio. Inoltre, la responsabilità per i reati-fine commessi nell'ambito dell'associazione può essere attribuita ai singoli partecipi anche in assenza di una prova diretta del loro coinvolgimento, purché risulti provato il loro stabile inserimento nel contesto associativo e la loro consapevole adesione al programma criminoso. Infine, la litispendenza, quale causa di improcedibilità, opera esclusivamente per processi pendenti contro la stessa persona nella medesima sede giudiziaria e su iniziativa del medesimo ufficio del pubblico ministero, non potendo essere invocata per procedimenti pendenti presso diverse autorità giudiziarie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

JE. Ma. n. (OMESSO);

MI. Sa. n. (OMESSO);

PI. Vi. n. (OMESSO);

avverso la sentenza in data 20.6.2007 della Corte di appello di Reggio Calabria;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi, Udita la relazione svolta dal Consigliere dr. FUMU G.;

Udita la requisitoria del Pubblico Ministero rappresentato dal s.p.g. Dr. BUA Francesco, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi;

U…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.