Cassazione penale Sez. III sentenza n. 47812 del 2 dicembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:47812PEN

Massima

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Il toccamento intenzionale e non fugace di una zona intima della persona offesa, accompagnato da parole a sfondo sessuale, integra il reato di violenza sessuale, anche in assenza di finalità di libidine, in quanto lede la libertà e l'integrità sessuale della vittima, indipendentemente dalla gravità della condotta e dall'intensità del dolo. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dell'elemento oggettivo e soggettivo del reato, deve considerare la percezione della vittima circa il carattere aggressivo e offensivo del gesto, senza limitarsi a una mera qualificazione formale della condotta. L'accertamento dei fatti e la ricostruzione dell'elemento psicologico rientrano nell'ambito del giudizio di merito, non sindacabile in sede di legittimità se sorretti da motivazione logica e immune da vizi logici o travisamenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. MARINI Luigi - rel. Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore generale della Repubblica presso la Sezione distaccata della Corte di Appello di Sassari;

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 17/12/2012 della Corte di appello di Cagliari, Sez. dist. di Sassari, che, in parziale riforma della sentenza del 12/1/2011 emessa al termine di rito abbreviato dal Giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Sassari, ha rideterminato in un anno e due mesi di reclusione la pena per il reato ex articolo 609 bis c.p. (capo D) e con…

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