Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8341 del 25 febbraio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:8341PEN

Massima

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Il danneggiamento aggravato di un bene mobile esposto alla pubblica fede, anche se sottoposto a sorveglianza saltuaria, integra il reato previsto dall'art. 625, n. 7, c.p., in quanto la ragione dell'aggravamento risiede nella volontà di apprestare una più elevata tutela alle cose lasciate dal possessore, anche temporaneamente, senza custodia continua. L'affermazione della responsabilità penale per tale reato può fondarsi su elementi di prova quali il riconoscimento fotografico della persona offesa e le dichiarazioni di testimoni oculari, senza che assumano rilievo decisivo le dichiarazioni dei genitori dell'imputato, ritenute "palesemente compiacenti" dal giudice di merito. Il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche è legittimo ove il giudice motivi adeguatamente l'assenza di elementi o circostanze di segno positivo, anche in considerazione dei precedenti penali dell'imputato, mentre l'attenuante di cui all'art. 62, n. 4, c.p. per l'esiguità del danno patrimoniale può essere esclusa quando il pregiudizio causato, pur non elevato, non sia di valore economico pressochè irrisorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. PACILLI G. A. R. - rel. Consigliere

Dott. MONACO Marco Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1072 della Corte d'Appello di Firenze del 6 marzo 2017;
Visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
Udita nella pubblica udienza del 30 novembre 2018 la relazione fatta dal Consigliere PACILLI Giuseppina Anna Rosaria;
Udito il Sostituto Procuratore Generale in persona di COCOMELLO Assunta, che ha concluso chiedendo di dichiarare l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con sentenza del 6 marzo 2017 la Corte d&…

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