Il Consiglio di Stato, nell'esaminare il ricorso in appello proposto dalla società Sv. s.p.a. contro il Comune di Ca. e la società A. s.p.a., ha affermato il seguente principio di diritto: Il rilascio di un'autorizzazione commerciale per l'apertura di una grande struttura di vendita è subordinato al rispetto della normativa regionale applicabile, la quale prevede che la domanda venga inoltrata al Comune che, entro il 15 di ciascun mese, la trasmette alla Regione, la quale indice la conferenza di servizi da svolgersi nel mese successivo. Il rilascio dell'autorizzazione è subordinato al parere favorevole della Regione e, in mancanza di diniego entro 120 giorni dall'indizione della conferenza, la domanda si intende tacitamente accolta. Tuttavia, qualora l'intervento proposto risulti in contrasto con la pianificazione urbanistica o con vincoli di tutela ambientale e paesaggistica, il Comune è legittimato a rigettare la domanda, comunicando tempestivamente all'interessato le ragioni ostative. Inoltre, la sopravvenienza di una proposta legislativa regionale volta all'abrogazione o modifica della disciplina applicabile impone al Comune di sospendere il procedimento autorizzatorio, al fine di evitare il rilascio di provvedimenti destinati a perdere efficacia. In tali ipotesi, il mancato tempestivo riscontro all'istanza non integra un silenzio-rifiuto sanzionabile, in quanto l'inerzia comunale risulta giustificata dalla necessità di attendere l'evoluzione del quadro normativo di riferimento.