Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 12676 del 20 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:12676PEN

Massima

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Il giudice di legittimità non può riesaminare le circostanze di fatto accertate dal giudice di merito al fine di una diversa qualificazione giuridica del reato, essendo precluso al giudice di cassazione ogni ulteriore valutazione dei fatti di causa. Il ricorso che presuppone una rivisitazione delle risultanze probatorie per sostenere una diversa configurazione del reato rispetto a quella ritenuta dal giudice di appello deve essere dichiarato inammissibile, in quanto il giudice di legittimità è vincolato all'accertamento dei fatti compiuto dal giudice di merito, salvo i casi di manifesta illogicità o contraddittorietà della motivazione. Il principio di diritto che emerge è che il sindacato del giudice di legittimità è limitato al controllo della correttezza giuridica e logicità della motivazione, senza possibilità di una nuova valutazione del materiale probatorio, la cui ricostruzione è riservata ai giudici di merito nell'esercizio del loro potere discrezionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. ZECCA Gaetanino - Consigliere

Dott. LICARI Carlo - Consigliere

Dott. ROMIS Vincenzo - Consigliere

Dott. MAISANO Giulio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di CAGLIARI;

nei confronti di:

1) MI. KU. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 07/06/2006 CORTE APPELLO di CAGLIARI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. MAISANO GIULIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. GALASSO Aurelio, che ha concluso per l'…

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