Tribunale Amministrativo Regionale Emilia Romagna - Bologna sentenza n. 859 del 2018

ECLI:IT:TARBO:2018:859SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di divieto di prosecuzione dell'attività, adottato in seguito a segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) non residenziale, può essere annullato in autotutela dall'amministrazione competente qualora vengano meno i presupposti per il suo mantenimento, determinando così la cessazione della materia del contendere nel giudizio promosso avverso il provvedimento originario. In tali casi, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse, compensando le spese di giudizio tra le parti in considerazione della natura sopravvenuta della causa estintiva. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che l'amministrazione può annullare in autotutela un proprio precedente provvedimento di divieto di prosecuzione di un'attività, adottato a seguito di SCIA non residenziale, qualora vengano meno i presupposti per il suo mantenimento. Ciò determina la cessazione della materia del contendere nel giudizio promosso avverso il provvedimento originario, imponendo al giudice amministrativo di dichiarare l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse, con compensazione delle spese di giudizio tra le parti. La massima evidenzia come l'amministrazione abbia il potere di riesaminare e annullare in autotutela i propri provvedimenti, anche in pendenza di un giudizio, qualora vengano meno i presupposti per il loro mantenimento. Ciò comporta la caducazione del contenzioso giurisdizionale, con conseguente declaratoria di improcedibilità del ricorso e compensazione delle spese, in considerazione della natura sopravvenuta della causa estintiva.

Sentenza completa

Pubblicato il 13/11/2018

N. 00859/2018 REG.PROV.COLL.

N. 00379/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Emilia Romagna

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 379 del 2017, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
Hotel Bologna Airport S.r.l., in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dagli avvocati Marco Ernesto Perrone, Pietro Torricelli, con domicilio eletto presso lo studio Pietro Torricelli in Bologna, via Solferino 3;

contro

Comune di Bologna, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dagli avvocati Antonella Trentini, Giulia Carestia, con domicilio eletto presso lo studio Antonella Trentini in Bologna, piazza Maggiore 6;

per l'annullamento

dell'ordinanza in data 13.03.201…

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