Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12615 del 21 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:12615PEN

Massima

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Il dolo di tentato omicidio sussiste quando la condotta dell'agente, per le sue caratteristiche oggettive e le modalità di realizzazione, risulti idonea a cagionare la morte della vittima, a prescindere dall'effettiva verificazione dell'evento letale, essendo sufficiente che l'azione sia diretta a provocare un pericolo concreto e attuale per l'integrità fisica della persona offesa. Pertanto, il giudizio di idoneità dell'azione a produrre l'evento morte deve essere formulato ex ante, valutando la reale adeguatezza causale del comportamento in base alle sue caratteristiche intrinseche, senza che assumano rilievo determinante le conseguenze effettivamente prodotte o l'impossibilità di realizzare il proposito criminoso per l'interferenza di fattori esterni all'agente. Inoltre, la prova del dolo omicidiario, in assenza di esplicite ammissioni da parte dell'imputato, può essere desunta in via indiziaria attraverso un procedimento logico-inferenziale che tenga conto di elementi sintomatici quali il comportamento antecedente e susseguente al reato, la natura e le caratteristiche del mezzo impiegato, le parti del corpo della vittima attinte, la reiterazione dei colpi e le ragioni della mancata verificazione dell'evento, senza che assuma carattere dirimente la mancata reiterazione degli atti lesivi, ove risulti che l'agente potesse ritenere sufficiente quanto già compiuto per realizzare il proposito criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/10/2017 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MONICA BONI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. SECCIA DOMENICO che ha concluso chiedendo l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1.Con sentenza emessa il 12 ottobre 2017 la Corte di appello di Napoli confermava la sentenza del G.u.p. del Tribunale di N…

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