Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33286 del 7 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:33286PEN

Massima

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Il concetto di "partecipazione" ad un'associazione di tipo mafioso, ai fini dell'integrazione del relativo reato, richiede una presenza attiva e dinamica nell'ambito del sodalizio criminoso, tale da implicare un ruolo funzionale e di stabile compenetrazione con il tessuto organizzativo, a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini illeciti. Pertanto, la mera appartenenza o la generica conoscenza dell'affiliazione di un soggetto all'associazione, pur potendo integrare i presupposti per l'applicazione di misure di prevenzione, non costituiscono di per sé gravi indizi di colpevolezza sufficienti per l'adozione di una misura cautelare personale per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa. A tal fine, è necessario che le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, pur se plurime e convergenti, indichino specifici atti o comportamenti indicativi dell'apporto concretamente fornito dal soggetto al sodalizio criminale. Inoltre, gli altri elementi di prova, come le frequentazioni, i contatti e le espressioni utilizzate, devono essere valutati in modo approfondito dal giudice per verificare se siano effettivamente espressivi di una partecipazione attiva e non meramente di una generica appartenenza. Infine, anche eventuali condotte illecite accessorie, come l'intestazione fittizia di attività economiche, possono assumere rilievo ai fini della dimostrazione della partecipazione all'associazione mafiosa, qualora siano legate alle dinamiche criminali del gruppo di appartenenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SETTEMBRE Antonio - Presidente

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 27/02/2017 del TRIB. LIBERTA' di CATANIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RICCARDI GIUSEPPE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa LORI PERLA, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo
l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza emessa il…

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