Cassazione penale Sez. II sentenza n. 56359 del 14 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:56359PEN

Massima

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Il delitto di associazione per delinquere si configura quando sussiste un vincolo associativo stabile tra più soggetti, caratterizzato dalla ripartizione di ruoli e compiti, dalla reiterazione di condotte criminose secondo modalità operative collaudate e consolidate, nonché dall'indeterminatezza del programma criminoso, a differenza del mero concorso di persone nel reato, in cui l'accordo è occasionale e finalizzato alla commissione di uno o più reati specifici. Ai fini della configurabilità del reato associativo, il giudice può desumere la prova dell'esistenza del sodalizio criminoso dalla commissione dei delitti rientranti nel programma comune e dalle loro modalità esecutive, in quanto attraverso di esse si manifesta in concreto l'operatività dell'associazione. Inoltre, il giudizio di maggiore pericolosità sociale del soggetto, ai fini della contestazione della recidiva, deve essere adeguatamente motivato dal giudice, tenendo conto non solo della mera esistenza di precedenti penali, ma anche della natura dei reati, del tipo di devianza, del grado di offensività dei comportamenti, della distanza temporale tra i fatti e del livello di omogeneità esistente tra loro, nonché di ogni altro parametro individualizzante significativo della personalità del reo e del grado di colpevolezza. Il mero richiamo ai precedenti penali non è sufficiente, essendo necessaria una motivazione che dia conto in concreto della persistenza degli stimoli criminogeni e della perdurante inclinazione al delitto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. AIELLI Luc - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte d'appello di Venezia del 21/11/2017;
visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Lucia Aielli;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale, dott. Marinelli Felicetta, che ha concluso chiedendo inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
(OMISSIS) ricorre avverso la sentenza della Corte d'appello di Venezia che su appello del Pu…

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