Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12826 del 20 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:12826PEN

Massima

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Il terzo estraneo al procedimento penale, titolare di un bene immobile oggetto di sequestro preventivo, può proporre riesame avverso il provvedimento cautelare reale, al fine di dimostrare l'assenza del fumus commissi delicti e del nesso di pertinenzialità del bene con il reato contestato. Tuttavia, qualora il terzo rinunci all'impugnazione proposta, il ricorso per cassazione diviene inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione è che il terzo non indagato, titolare di un bene sottoposto a sequestro preventivo, ha la facoltà di impugnare il provvedimento cautelare per dimostrare l'insussistenza dei presupposti di legge, ma la rinuncia all'impugnazione determina l'inammissibilità del ricorso, con le relative conseguenze economiche a carico del ricorrente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. GORJAN Sergio - rel. Consigliere

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
nel procedimento a carico di quest'ultimo;
avverso l'ordinanza del 08/07/2016 del TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. SERGIO GORJAN;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. CASELLA GIUSEPPINA, annullamento con rinvio, (Ndr: testo originale non comprensibile).
RITENUTO IN FATTO
Il Tribunale di Reggio Calabria, quale Giudice del riesame dei provvedimenti cautelari reali, con l'ordinanza impugnata, resa…

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