Cassazione penale Sez. III sentenza n. 27479 del 23 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:27479PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del sindacato sulla motivazione di un provvedimento cautelare, è tenuto a verificare la logicità e la coerenza interna dell'apparato argomentativo adottato dal giudice di merito, senza poter sostituire la propria valutazione delle risultanze probatorie a quella effettuata dal giudice di merito, salvo i casi di travisamento della prova, che deve avere carattere decisivo e risultare in modo manifesto dal testo del provvedimento impugnato. Il vizio di motivazione non può essere utilizzato per sollecitare una lettura alternativa degli elementi di prova, né per contestare la valutazione della credibilità della persona offesa operata dal giudice di merito, ove tale valutazione risulti adeguatamente motivata. Il ricorso per cassazione deve contenere una puntuale e specifica critica alle argomentazioni svolte nel provvedimento impugnato, non potendosi limitare a prospettare una diversa ricostruzione del fatto, ancorché logicamente sostenibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ACETO Aldo - rel. Presidente

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

Dott. GALANTI Alberto - Consigliere

Dott. MAGRO Maria Beatrice - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
lette le richieste del PG Dott. MANUALI VALENTINA, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.
Ricorso trattato Decreto Legge 28 ottobre 2020, n. 137, ex articolo 23, comma 8.
RITENUTO IN FATTO
1. Il sig. (OMISSIS) ricorre per l'annullamento dell'ordinanza del 2 dicembre 2022 del Tribunale di Venezia che ha rigettato la richiesta di riesame dell'ordinanza dell'11 novembre 2022 del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Verona…

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