Il reato contravvenzionale di cui all'art. 712 c.p. si prescrive nel termine massimo di quattro anni e sei mesi dalla data di consumazione, essendo un reato istantaneo. Pertanto, quando il termine di prescrizione è già decorso alla data della pronuncia della sentenza, il giudice deve dichiarare l'estinzione del reato per intervenuta prescrizione, annullando senza rinvio il provvedimento impugnato. Ciò in quanto il principio di legalità e di irretroattività della legge penale impone di applicare la disciplina della prescrizione vigente al momento della consumazione del reato, a prescindere da eventuali modifiche normative successive. Inoltre, la prescrizione rappresenta un istituto di ordine pubblico che sottrae il fatto al giudizio penale quando, per il decorso del tempo, è venuta meno l'esigenza di punizione, essendo venuta meno l'attualità dell'interesse dello Stato all'accertamento del reato e all'applicazione della pena. Pertanto, il giudice non può esimersi dal dichiarare l'estinzione del reato per prescrizione, neppure in presenza di una pronuncia di condanna, dovendo prevalere il principio di legalità e di irretroattività della legge penale più favorevole all'imputato.