Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 13156 del 2019

ECLI:IT:TARLAZ:2019:13156SENT

Massima

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Il piano regolatore generale (PRG) di un Comune, nell'individuare le destinazioni urbanistiche delle aree, rientra nell'ampia discrezionalità dell'Amministrazione comunale, la quale può modificare in ogni tempo le previsioni del piano, anche in senso peggiorativo per i proprietari, senza necessità di specifica motivazione, salvo il caso di "affidamento qualificato" dei privati. L'inclusione di un'area privata nel perimetro di una riserva naturale statale non determina di per sé l'inedificabilità assoluta del fondo, essendo possibile la trasformazione urbanistica previa autorizzazione del Comune e parere della Commissione di riserva, la quale è tenuta a verificare la compatibilità del nuovo strumento urbanistico con i valori ambientali dell'area protetta. Il Comune, nel redigere il nuovo PRG, non può abdicare alla propria potestà pianificatoria, ma deve necessariamente coordinare le proprie scelte con la disciplina urbanistica dettata dai piani sovraordinati, quali il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) e i Piani di Assetto delle aree naturali protette, i quali hanno valore di piani urbanistici e prevalgono sulle disposizioni difformi eventualmente contenute negli strumenti urbanistici comunali. L'istituto della compensazione edificatoria, volto a garantire il diritto edificatorio soppresso a seguito di scelte urbanistiche, trova applicazione solo per le cubature ricadenti in determinate aree, esterne ai parchi istituiti e non interessate da vincoli specifici, e non può essere esteso a tutte le ipotesi di riduzione della capacità edificatoria, rientrando nella discrezionalità dell'Amministrazione comunale la sua applicazione. L'espropriazione e l'indennizzo delle aree comprese nei perimetri delle riserve naturali statali e regionali spettano agli Enti Parco competenti per legge, e non all'Amministrazione comunale che ha adottato il nuovo PRG, la quale si limita a recepire la disciplina urbanistica dettata dai piani sovraordinati.

Sentenza completa

Pubblicato il 16/11/2019

N. 13156/2019 REG.PROV.COLL.

N. 00174/2004 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 174 del 2004, proposto da
AGA s.r.l., in persona del legale rappresentante p.t., già rappresentata e difesa dall’avv. ((omissis)), che ha rinunciato al mandato, ed elettivamente domiciliata presso il suo studio in Roma, Viale Mazzini 11;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), domiciliata presso l’Avvocatura Comunale in Roma, via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

della deliberazione n. 33/03 di adozione del nuovo PRG di Roma;

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l'a…

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