Cassazione penale Sez. V sentenza n. 46785 del 22 novembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:46785PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il reato di sostituzione di persona (art. 494 c.p.) si configura anche quando l'agente, al fine di sottrarsi a un potenziale addebito, fornisce false generalità corrispondenti ad una persona realmente esistente, suscettibile di immediata identificazione in sua vece, integrando così il dolo specifico del reato, che non è limitato alla mera assunzione di una identità fittizia, ma si estende all'intento di attribuire ad altri la propria responsabilità penale. Tale condotta, pertanto, non rientra nell'esercizio del diritto di difesa, non essendo necessario il rispetto di particolari formalità o garanzie difensive quando l'agente collabora spontaneamente con gli inquirenti per l'identificazione, senza essere destinatario di alcuna contestazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa il 19/04/2012 dalla Corte di appello di Cagliari;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ANIELLO Roberto, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

udito per il ricorrente l'Avv. (OMISSIS), che ha concluso chie…

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