Cassazione penale Sez. I sentenza n. 14379 del 26 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:14379PEN

Massima

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La confisca di beni ai sensi del decreto-legge n. 306 del 1992, art. 12-sexies, convertito in legge n. 356 del 1992, è un istituto speciale di natura ablativa che presuppone l'accertamento di una delle ipotesi criminose ivi previste, nonché la sussistenza di seri indizi in ordine alla sproporzione del valore dei beni rispetto al reddito o alle attività economiche del soggetto e alla mancata giustificazione della loro lecita provenienza. Tale confisca, pur non richiedendo il requisito della pertinenzialità del bene rispetto al reato, non può tuttavia trovare applicazione in danno del proprietario estraneo al reato. Il giudice è pertanto tenuto a motivare adeguatamente in ordine alla ricorrenza di tali presupposti, dando conto altresì delle deduzioni difensive e della posizione del terzo proprietario, ove evidenziate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BONITO F. M. S. - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 495/2009 GIP TRIBUNALE di PALERMO, del 12/03/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BONITO ((omissis));

lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) il quale ha chiesto dichiararsi la inammissibilita' del ricorso.

LA CORTE RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

1. Con ordinanza del 12 marzo 2012 il GIP del tribunale di Palermo, in funzione di giudice dell'esecuzione, rigettava l&…

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