Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 642 del 2020

ECLI:IT:TARLAZ:2020:642SENT

Massima

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La destinazione urbanistica di un'area, prevista in un nuovo piano regolatore generale, non necessita di particolare motivazione, in quanto trova giustificazione nei criteri generali di ordine tecnico-discrezionale seguiti nella impostazione del piano, salvo che particolari situazioni non abbiano creato aspettative o affidamenti qualificati in favore di soggetti, come nel caso di convenzioni di lottizzazione, accordi di diritto privato con il Comune o giudicati di annullamento di dinieghi di concessioni edilizie. In assenza di tali eventi, non è configurabile un'aspettativa qualificata ad una destinazione edificatoria, ma esclusivamente un'aspettativa generica ad una reformatio in melius, analoga a quella di qualunque altro proprietario di aree che aspiri all'utilizzazione più proficua dell'immobile, e, quindi, una posizione cedevole rispetto alle scelte urbanistiche discrezionali dell'amministrazione. La scelta di imprimere una particolare destinazione urbanistica ad una zona, anche se comporta una riduzione dell'edificabilità, non necessita di specifica motivazione, in quanto rientra nei poteri di pianificazione dell'ente locale, volti al perseguimento di obiettivi di interesse pubblico, quali il contenimento dell'espansione dell'abitato e la salvaguardia di valori paesaggistici e ambientali, finalizzati al miglioramento della vivibilità del territorio comunale. Analogamente, la reiterazione di vincoli urbanistici non aventi carattere espropriativo non richiede una specifica motivazione, essendo sufficiente che le ragioni della scelta siano desumibili dalla relazione illustrativa del piano. Infine, l'introduzione dell'istituto della compensazione edificatoria in alcune zone e non in altre, per finalità di interesse ambientale, non comporta disparità di trattamento, rientrando nel potere conformativo dell'amministrazione di modificare in ogni tempo le destinazioni urbanistiche, avendo quale unico canone quello della verifica dello stato dei luoghi.

Sentenza completa

Pubblicato il 20/01/2020

N. 00642/2020 REG.PROV.COLL.

N. 00373/2004 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 373 del 2004, proposto da
Immobiliare Sivan S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. ((omissis)) in Roma, largo ((omissis)), 5;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), domiciliata presso l’Avvocatura Comunale in Roma, via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

della delibera C.C. n. 33/2003 di adozione del nuovo PRG del Comune di Roma

Visti il ricorso e i relativ…

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