Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza breve n. 3049 del 2013

ECLI:IT:TARNA:2013:3049SENB

Massima

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Il provvedimento di sgombero di un immobile demaniale occupato sine titulo dal concessionario, scaduto il titolo concessorio senza che sia intervenuto un rinnovo tacito, si configura come un provvedimento sostanzialmente vincolato che non necessita di particolare motivazione, in quanto l'esercizio del potere di autotutela esecutiva si giustifica unicamente in ragione della perdurante occupazione abusiva del bene pubblico. Ciò in quanto l'art. 20, comma 4, della legge n. 241 del 1990 esclude espressamente dall'ambito di applicazione del silenzio assenso gli atti e i procedimenti riguardanti il patrimonio culturale, nell'ambito del quale rientra la fattispecie in esame. Pertanto, alla scadenza del titolo concessorio, in assenza di un rinnovo espresso, l'occupazione dell'immobile demaniale deve considerarsi sine titulo e, conseguentemente, l'ordine di rilascio ai sensi dell'art. 823, comma 2, c.c. si configura come un provvedimento sostanzialmente vincolato, la cui motivazione può limitarsi all'accertamento della perdurante occupazione abusiva del bene pubblico, senza necessità di ulteriori argomentazioni. Tale principio trova applicazione anche nel caso in cui l'immobile abbia un valore culturale rilevante, essendo comunque escluso il silenzio assenso in materia di patrimonio culturale. Pertanto, il provvedimento di sgombero adottato dall'amministrazione in tali circostanze non può essere considerato illegittimo per difetto di motivazione, in quanto l'esercizio del potere di autotutela esecutiva è giustificato dalla perdurante occupazione sine titulo del bene pubblico.

Sentenza completa

N. 01873/2013
REG.RIC.

N. 03049/2013 REG.PROV.COLL.

N. 01873/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 1873 del 2013, proposto da:
Raffaele Di Maro, rappresentato e difeso dagli avv.ti Bruno Di Pietro e Nicola Pastore Carbone, con domicilio eletto presso lo studio del primo di essi in Napoli, via Sedile di Porto n. 9;

contro

Ministero per i Beni e le Attività Culturali in persona del legale rapp.te p.t.,
e Agenzia del Demanio-Filiale Campania Sede di Napoli, in persona del legale rapp.te p.t.,
rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli, domiciliata in Napoli, via Diaz n. 11;

per l'annullamento dell’ordinanza n.…

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