Il coinvolgimento di un soggetto in un'associazione mafiosa, anche in un ruolo gregario, può essere desunto da una pluralità di elementi indiziari, quali il sicuro affidamento riposto in lui dagli elementi di spicco del gruppo, la frequentazione assidua di tali elementi, l'essere stato informato delle problematiche tipicamente associative, l'esplicita affermazione di un soggetto in posizione elevata della sua appartenenza al gruppo, il suo coinvolgimento in attività illecite del gruppo stesso, come il recupero crediti in favore di imprenditori "protetti" e il reperimento di stupefacenti. Tali elementi, unitamente alla gravità dei fatti e alla negativa personalità dell'indagato, possono giustificare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, anche in presenza della presunzione di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p. L'aggravante di cui all'art. 7 della Legge n. 203/1991 è compatibile con l'aggravante di cui all'art. 629, comma 2, c.p.p. che rinvia all'art. 628, comma 3, n. 3 c.p., relativa all'estorsione commessa con il metodo mafioso.