Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40679 del 9 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:40679PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso, quale Cosa Nostra, può essere desunta da un complesso di elementi probatori, tra cui le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia che, pur essendo intranei al sodalizio criminale e autori di gravi delitti, sono ritenuti attendibili e credibili sulla base di una valutazione complessiva della loro posizione processuale e delle conferme giurisprudenziali acquisite in altri procedimenti. Tali dichiarazioni, unitamente ad altri riscontri investigativi, come le intercettazioni telefoniche e ambientali, possono fondare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa, anche in assenza di condotte specifiche poste in essere dal singolo indagato in favore del sodalizio, essendo sufficiente il suo ruolo di rappresentante o anello di collegamento all'interno della struttura gerarchica e territoriale dell'organizzazione criminale. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle fonti di prova e delle circostanze del caso concreto, il cui controllo in sede di legittimità è ammesso solo in presenza di vizi logico-giuridici manifesti della motivazione, non potendosi sostituire a tale valutazione un diverso apprezzamento delle stesse prove.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Fa. Ni. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza 27 aprile 2011 del Tribunale di Caltanissetta che ha rigettato la richiesta di riesame dell'ordinanza in data 29 marzo 2011 con la quale il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Caltanissetta ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere per il reato ex articolo 416 bis c.p.;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la rel…

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