La realizzazione di una piscina prefabbricata di modeste dimensioni, non superiori al 20% del volume dell'edificio principale, costituisce un intervento di edilizia libera, qualificabile come pertinenza urbanistica dell'immobile esistente, e non richiede alcun titolo abilitativo, purché l'opera sia funzionale all'uso effettivo e quotidiano del proprietario dell'immobile principale e non risulti in contrasto con gli strumenti urbanistici vigenti. La natura pertinenziale del manufatto non è esclusa dalla circostanza che l'immobile principale sia situato in zona agricola, atteso che la realizzazione di piscine e attrezzature sportive di modeste dimensioni è compatibile con la destinazione d'uso della zona, senza che rilevi il previo ottenimento di uno specifico svincolo idrogeologico, ove non espressamente richiesto dalla normativa urbanistica applicabile. L'amministrazione, in caso di contestata carenza documentale, è tenuta ad assegnare un congruo termine al privato per l'integrazione della documentazione, prima di adottare un provvedimento definitivo di diniego, in ossequio al principio del giusto procedimento di cui all'art. 19 della legge n. 241/1990.