Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37678 del 3 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:37678PEN

Massima

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Il giudice, nell'ambito del procedimento cautelare, può applicare una misura meno afflittiva di quella richiesta dal pubblico ministero, in quanto il principio della domanda cautelare non gli impone di graduare in peius le richieste dell'accusa, essendogli consentito adottare una misura più favorevole all'indagato. Inoltre, il giudice può qualificare diversamente e in modo meno grave i fatti rispetto all'ipotesi formulata dal pubblico ministero, in quanto è vincolato ai fatti per i quali è stata avanzata la richiesta di misura cautelare, ma non anche alla qualificazione giuridica data dal pubblico ministero. La valutazione della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari rientra nell'ambito del merito della decisione, che è sindacabile solo per vizi logici o manifesta infondatezza. In particolare, il pericolo di reiterazione del reato può essere desunto dalla condotta reiteratamente aggressiva e intimidatoria posta in essere dall'indagato, sintomatica di una elevata capacità criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LE. CO. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 27/12/2007 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARASCA GENNARO;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

La Corte di Cassazione:

OSSERVA

A Le. Co., unitamente a Pa. Co., e' stata applicata dal GIP presso il T…

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