Il reato di ricettazione di documenti di provenienza delittuosa, anche mediante l'utilizzo di strumenti informatici per la falsificazione, integra una condotta penalmente rilevante, punibile anche qualora il soggetto agente si sia limitato a prestare il proprio aiuto materiale senza partecipare direttamente alla ricettazione. La responsabilità penale sussiste anche quando l'imputato abbia agito con la consapevolezza di agevolare l'attività criminosa di altri, senza necessariamente condividerne il fine ultimo. La richiesta di duplicati di documenti di proprietà di veicoli provenienti da attività illecite, così come la denuncia di furto di tali veicoli al fine di eludere il sequestro, costituiscono condotte rilevanti ai fini della configurazione del reato di ricettazione. La concessione delle attenuanti generiche può essere legittimamente esclusa in presenza di precedenti penali per reati contro il patrimonio, in considerazione della gravità oggettiva e soggettiva della condotta. L'inammissibilità del ricorso in Cassazione preclude la declaratoria di estinzione del reato per prescrizione, anche quando il termine prescrizionale sia maturato successivamente alla pronuncia della sentenza impugnata.