Cassazione penale Sez. II sentenza n. 33857 del 17 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:33857PEN

Massima

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L'occupazione abusiva di un immobile di proprietà pubblica, anche se protratta per un limitato periodo di tempo, integra il reato di cui agli articoli 639 e 639-bis del codice penale. La responsabilità penale dell'occupante può essere accertata sulla base di una valutazione complessiva delle risultanze probatorie, senza che sia necessaria una puntuale confutazione di ogni singolo elemento a discarico. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione della prova, purché la motivazione sia logica e coerente, senza che il giudice di legittimità possa sostituire la propria valutazione a quella del giudice di fatto, salvo i casi di manifesta illogicità o irragionevolezza. Il ricorso per cassazione che si limiti a prospettare una diversa lettura del materiale probatorio, senza indicare specifici vizi della motivazione, è inammissibile per genericità. In tali casi, il ricorrente può essere condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, in ragione della pretestuosità delle ragioni addotte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. EM. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1233/2007 CORTE APPELLO di LECCE, del 05/06/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/06/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. UGO DE CRESCIENZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MONETTI Vito che ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECI…

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