Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 23252 del 26 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:23252PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che redige una relazione di servizio omettendo dati rilevanti ai fini della completezza dell'atto, producendo così una rappresentazione parziale e non veritiera dei fatti, commette il reato di falso ideologico in atto pubblico, essendo sufficiente il dolo generico consistente nella volontà di alterare la verità, senza che sia necessario l'animus nocendi o l'animus decipiendi. L'ambito territoriale di competenza del personale di polizia locale è disciplinato dalla legge quadro e dal regolamento comunale, che possono prevedere missioni esterne al territorio di appartenenza per finalità di rappresentanza, purché autorizzate dall'organo competente, senza che ciò integri il reato di peculato d'uso. L'assenza di danno per l'ente pubblico non è di per sé sufficiente a integrare la causa di non punibilità di particolare tenuità del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE AMICIS Gaetano - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - rel. Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - Consigliere

Dott. RICCIO Stefania - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 768/22 Corte di appello di Catanzaro del 02/05/2022;
letti gli atti, il ricorso e la sentenza impugnata;
udita la relazione del consigliere ((omissis));
letta la requisitoria scritta del pubblico ministero in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso per il rigetto.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata, la Corte di appello di Catanzaro ha ribadito la
condanna di (OMISSIS), pronunciata in primo gr…

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