Tribunale Amministrativo Regionale Molise - Campobasso sentenza n. 482 del 2017

ECLI:IT:TARMOL:2017:482SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio della propria giurisdizione in materia di concessioni demaniali marittime, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La giurisdizione del giudice amministrativo sussiste quando la controversia non riguarda la mera quantificazione del canone demaniale, ma l'integrale revisione dello stesso, previa ricognizione tecnico-discrezionale del carattere di pertinenze demaniali marittime delle opere realizzate in precedenza dal concessionario, nonché in considerazione dell'inamovibilità o meno delle stesse. In tali casi, viene in rilievo l'esercizio di poteri discrezionali-valutativi da parte della Pubblica Amministrazione nella determinazione del dovuto, e non semplicemente un'attività di accertamento tecnico dei presupposti fattuali economico-aziendali. 2. Viceversa, la giurisdizione del giudice ordinario sussiste per le domande di mero accertamento del diritto alla restituzione di somme corrisposte in eccedenza a titolo di canone demaniale, in quanto tali domande non si fondano sul rapporto di concessione, bensì su un fatto materiale - il pagamento non dovuto - generativo di indebito oggettivo e del correlativo credito alla restituzione. 3. Parimenti, la giurisdizione del giudice tributario sussiste per le controversie relative all'applicazione di imposte regionali sui canoni demaniali marittimi, in quanto tali imposte hanno natura tributaria, a differenza dei canoni demaniali che hanno natura di entrate correlate alla concessione del godimento di beni pubblici. 4. Nel merito, la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 29/2017, ha fornito un'interpretazione costituzionalmente orientata dell'art. 1, comma 252, della legge n. 296/2006 (Finanziaria 2007), escludendo l'applicabilità dei nuovi criteri di determinazione dei canoni demaniali commisurati al valore di mercato alle concessioni non ancora scadute che prevedano la realizzazione di impianti e infrastrutture da parte del concessionario, ivi incluse quelle rilasciate prima del 2007. Pertanto, i provvedimenti impugnati che hanno applicato indiscriminatamente tali nuovi criteri sono illegittimi. 5. Di conseguenza, per tutta la durata della costruzione del porto turistico e fino al collaudo di esso, il canone demaniale deve essere quello fissato nell'atto di concessione; a partire dal momento successivo al collaudo, può essere determinato un nuovo canone, ma non sul valore delle opere portuali realizzate, bensì sul valore originario delle aree rese disponibili per la realizzazione delle dette opere, nonché di tutte le altre aree demaniali date in concessione.

Sentenza completa

Pubblicato il 01/12/2017

N. 00482/2017 REG.PROV.COLL.

N. 00314/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Molise

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 314 del 2015, proposto da S.M.M. S.p.A., con sede in Lugo (Ra), in persona del legale rappresentante p. t., rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Campobasso, traversa via Crispi, n. 70/A;

contro

Regione Molise, in persona del Presidente p. t., Agenzia del Demanio, in persona del legale rappresentante p. t., Ministero dell'Economia e delle Finanze, in persona del Ministro p. t., Ministero dell'Infrastrutture e dei Trasporti, in persona del Ministro p. t., rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura Distrettuale del…

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