Il dolo generico, diretto o indiretto, che integra l'elemento soggettivo del reato di formazione di falso testamento olografo, può essere desunto dalle concrete circostanze e modalità esecutive dell'azione criminosa, attraverso un processo logico-deduttivo che consenta di risalire alla sfera intellettiva e volitiva del soggetto, in modo da evidenziarne la cosciente volontà e rappresentazione degli elementi oggettivi del reato, anche in assenza di una dimostrazione diretta della condotta materiale di falsificazione, essendo sufficiente il mero possesso del documento falso unitamente all'interesse che ne deriva. Pertanto, la responsabilità penale può essere affermata sulla base di un complesso di indizi, tra cui il vantaggio personale derivante dalla falsificazione e la disponibilità materiale del documento, senza che sia necessaria la prova della materiale esecuzione della condotta illecita da parte dell'imputato.