Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 6408 del 17 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:6408PEN

Massima

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Il reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 può realizzarsi in forme organizzative anche rudimentali, purché sia provata l'esistenza di un vincolo associativo stabile tra i partecipi, finalizzato al perseguimento del comune obiettivo del traffico di sostanze stupefacenti. La valutazione della sussistenza di tale vincolo associativo e del ruolo rivestito dai singoli partecipi nell'ambito del sodalizio è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito, il cui giudizio è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o travisamento della prova. L'applicazione dell'attenuante di cui all'art. 74, comma 7, del D.P.R. n. 309/1990 richiede che la collaborazione dell'imputato abbia efficacemente contribuito ad assicurare le prove del reato o a sottrarre al traffico illecito risorse decisive per la commissione dei delitti, intervenendo in concomitanza con l'attività criminosa e non successivamente all'interruzione della stessa. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei presupposti per l'applicazione della circostanza attenuante, deve dare adeguata motivazione in ordine all'effettiva efficacia della collaborazione prestata dall'imputato. L'applicazione della recidiva di cui all'art. 99, comma 5, c.p. non è più obbligatoria a seguito della declaratoria di incostituzionalità di tale previsione da parte della Corte Costituzionale, con la conseguenza che il giudice è tenuto a valutare in concreto, sulla base dei parametri di cui all'art. 133 c.p., se il nuovo reato commesso sia effettivamente sintomo di una maggiore capacità a delinquere dell'imputato, al fine di decidere se applicare o meno l'aumento di pena previsto dalla recidiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
3. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
4. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
5. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
6. (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
7. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
8. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/05/2014 della Corte di appello di Lecce;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in …

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