Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 15738 del 16 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:15738PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai sensi dell'art. 274, comma 1, lett. c) c.p.p., può essere desunto anche esclusivamente dalle specifiche modalità e circostanze del fatto per cui si procede, senza che sia necessaria la ricerca di elementi ulteriori di prova della personalità dell'indagato. Pertanto, il giudice è tenuto a valutare attentamente tutti gli aspetti della vicenda, compresi il ruolo rivestito dall'indagato nell'ambito dell'associazione criminosa contestata, la gravità dei reati commessi e le concrete modalità di realizzazione della condotta delittuosa, al fine di accertare la sussistenza del pericolo di reiterazione del reato, senza potersi limitare a considerazioni generiche o superficiali. La valutazione della pericolosità sociale dell'indagato non può essere fondata esclusivamente sulla minore rilevanza del suo ruolo rispetto agli altri concorrenti, dovendosi invece tenere conto di tutti gli elementi probatori acquisiti, anche attraverso le dichiarazioni rese dagli altri indagati, che possano rivelare la concreta tendenza a delinquere dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NOVARESE Francesco - Presidente

Dott. KOVERECH Oscar - Consigliere

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

Dott. AMENDOLA Adelaide - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PUBBLICO MINISTERO PRESSO TRIBUNALE di;

nei confronti di:

1) PI. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 12/10/2007 TRIB. LIBERTA' di TRENTO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BIANCHI LUISA;

sentite le conclusioni del P.G. Sost. Proc. Gen. Cons. Dott. GALASSO Aurelio, per la inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza in data 6.7.2007 la 3 sezione di…

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