Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9490 del 27 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:9490PEN

Massima

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Il giudice competente a pronunciarsi sulla revoca della misura cautelare non incontra alcuna preclusione, quanto all'accertamento della carenza originaria (oltre che persistente) di indizi o di esigenze cautelari, nella mancata impugnazione dell'ordinanza cautelare nei termini previsti. Ciò in quanto la preclusione processuale che può formarsi a seguito delle pronunce emesse all'esito del procedimento incidentale di impugnazione ha una portata più modesta rispetto a quella determinata dalla cosa giudicata, essendo limitata allo stato degli atti e non coprendone anche le questioni deducibili, ma soltanto quelle dedotte, implicitamente o esplicitamente, nei procedimenti di impugnazione avverso ordinanze in materia di misure cautelari personali. Pertanto, il giudice competente a pronunciarsi sulla revoca della misura cautelare può sempre valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, anche in assenza di una specifica impugnazione del titolo genetico della misura. Ciò, tuttavia, non esclude che il giudice debba comunque motivare in modo logico e congruente la propria valutazione in ordine alla sussistenza dei presupposti per l'applicazione e il mantenimento della misura cautelare, facendo riferimento alle risultanze investigative e agli elementi di fatto acquisiti. La giovane età dell'indagato e la sua incensuratezza, infatti, possono essere superate dalla dimostrazione di una concreta e attuale pericolosità sociale, desumibile anche dal contesto criminale in cui si inserisce la condotta illecita accertata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. GIANESINI M SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 10/10/2016 del Tribunale per i minorenni di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Nell'ordinanza impugnata il Tribunale per i minorenni di Napoli, ha rigettato l'appello presentato dal difensore di (OMISSIS), sottoposto ad indagini per plurimi episodi di cessione di sostanza stupefacente, contro l'or…

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