Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23982 del 23 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:23982PEN

Massima

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La legittima difesa richiede l'esistenza di un pericolo attuale di un'offesa ingiusta, tale da rendere necessaria la reazione a difesa del diritto proprio o altrui minacciato, non essendo sufficiente il mero stato di agitazione o di ira della persona offesa, in assenza di una condotta concretamente diretta a pregiudicare l'incolumità fisica altrui. Inoltre, l'attenuante della provocazione non può essere riconosciuta sulla base di meri elementi enunciativi, in assenza di una specifica critica alla motivazione del giudice di merito che l'abbia esclusa. Infine, la presenza di un'arma nelle mani dell'imputato può essere provata anche attraverso la deposizione di un testimone oculare, a prescindere dal fatto che altri presenti non l'abbiano direttamente osservata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTELLA Mario - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. MA. AL. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1122/2005 CORTE APPELLO di PERUGIA, del 08/04/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/03/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. OLDI Paolo;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SALVI Giovanni che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza in data 8 ap…

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