Il mutamento di destinazione d'uso di un edificio da luogo di culto a edificio direzionale, comportando un maggiore e più intenso utilizzo dell'immobile nei giorni feriali, giustifica l'applicazione della normativa sui parcheggi, con conseguente obbligo di monetizzazione in caso di insufficienza di spazi. Ciò in quanto gli interventi edilizi che comportano un mutamento di destinazione d'uso tra due categorie funzionalmente autonome, pur non configurando un apprezzabile aumento di volumetria, rientrano nella categoria della ristrutturazione edilizia e non in quella del mero restauro e risanamento conservativo, richiedendo pertanto il preventivo rilascio del permesso di costruire e l'assolvimento degli oneri connessi, tra cui la dotazione di parcheggi privati o la loro monetizzazione. La qualificazione dell'intervento edilizio come ristrutturazione, anziché come restauro e risanamento conservativo, è quindi corretta laddove l'opera comporti un mutamento di destinazione d'uso che implichi un maggiore e più intenso utilizzo dell'immobile, con conseguente aggravio del carico urbanistico, a prescindere dall'entità delle modifiche volumetriche apportate.