Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'ambito di una procedura espropriativa, ha stabilito che: 1. L'amministrazione è tenuta a restituire ai proprietari le aree occupate ma non utilizzate per la realizzazione dell'opera pubblica, pari a 17.245 mq, previa rimessione in pristino dello stato dei luoghi. 2. L'amministrazione è condannata a risarcire il danno da occupazione illegittima di tali aree, dal 18.1.2002 fino alla restituzione, determinando il valore venale del bene in 3 euro/mq e l'indennità di occupazione annua nella misura del 5% di tale valore, oltre rivalutazione monetaria e interessi legali. 3. Le domande di annullamento dei decreti di acquisizione sanante delle aree utilizzate sono state dichiarate improcedibili, in quanto soddisfatte dalla determinazione dell'indennizzo effettuata in sede giurisdizionale. La massima esprime il principio per cui, nell'ambito di una procedura espropriativa, l'amministrazione è tenuta a restituire le aree occupate ma non utilizzate per la realizzazione dell'opera pubblica, risarcendo il danno da occupazione illegittima, determinato sulla base del valore venale del bene e dell'indennità di occupazione annua, fermo restando l'improcedibilità delle domande di annullamento dei decreti di acquisizione sanante delle aree effettivamente utilizzate.