Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il silenzio-inadempimento della Pubblica Amministrazione sull'istanza di rilascio del permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo, afferma il principio per cui l'Amministrazione ha il dovere di concludere il procedimento amministrativo mediante l'adozione di un provvedimento espresso entro il termine previsto dalla legge, a tutela della posizione differenziata del privato titolare di un interesse qualificato all'emanazione del provvedimento. Tuttavia, il giudice amministrativo non può pronunciarsi direttamente sulla fondatezza della pretesa sostanziale del ricorrente, in quanto il procedimento di rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno presenta evidenti profili di discrezionalità amministrativa, connessi al giudizio di pericolosità che l'Autorità di Pubblica Sicurezza è chiamata a svolgere. Pertanto, il giudice, pur ordinando all'Amministrazione di provvedere entro un termine perentorio, non può sostituirsi ad essa nell'esercizio della discrezionalità, ma può solo accertare l'obbligo di provvedere e, in caso di inottemperanza, nominare un commissario ad acta per l'adempimento.