Cassazione penale Sez. V sentenza n. 42012 del 26 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:42012PEN

Massima

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Il reato di diffamazione sussiste quando l'imputato, con coscienza e volontà, pubblica espressioni lesive della reputazione altrui, anche attraverso l'attribuzione di fatti illeciti o l'utilizzo di qualifiche professionali in tono canzonatorio, senza che sia necessaria la prova dell'effettiva falsità delle affermazioni o della specifica intenzione di nuocere. L'elemento psicologico del reato è integrato dal dolo generico, ovvero dalla consapevolezza dell'offensività delle proprie dichiarazioni nei confronti della persona offesa. Il giudice di merito ha il potere discrezionale di valutare l'irrilevanza di eventuali richieste istruttorie della difesa, qualora ritenga che gli elementi probatori già acquisiti siano sufficienti a formare il proprio convincimento, senza che ciò integri una violazione del diritto di difesa. La motivazione della sentenza deve esplicitare in modo congruo e logico le ragioni che hanno condotto all'affermazione della responsabilità penale dell'imputato, senza necessità di un'analitica confutazione di tutte le deduzioni difensive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 16/2009 TRIBUNALE di ASTI, del 14/12/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/04/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Iacoviello F.M. che ha concluso l'annullamento con rinvio;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza in data 14.12.2010 il Giu…

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