Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 37225 del 1 agosto 2018

ECLI:IT:CASS:2018:37225PEN

Massima

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Il reato di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate, pur essendo astrattamente configurabile quando il soggetto minacci e colpisca con calci e pugni pubblici ufficiali che procedono a contestare sanzioni amministrative, non può essere ritenuto sussistente qualora sia intervenuta la prescrizione del reato, in quanto causa di non punibilità che deve essere dichiarata d'ufficio dal giudice anche in sede di legittimità, senza necessità di pervenire a una decisione più favorevole all'imputato. Ciò in quanto l'eventuale accoglimento dei motivi di ricorso, pur potendo condurre all'annullamento della sentenza impugnata con rinvio al giudice di merito per un nuovo giudizio, determinerebbe comunque l'esito definitorio della prescrizione, con il conseguente indebito procrastinarsi della conclusione del procedimento. Il giudice, pertanto, è tenuto a dichiarare l'estinzione del reato per prescrizione, senza necessità di esaminare nel merito le censure proposte, in quanto la declaratoria di prescrizione costituisce un obbligo di legge che preclude ogni ulteriore attività processuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - rel. Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/05/2016 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa SCALIA LAURA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa LORI PERLA, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio per intervenuta prescrizione.
FATTO E DIRITTO
Con la decisione indicata in epigrafe la Corte di appello di Roma ha confermato la sent…

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