Cassazione penale Sez. II sentenza n. 27243 del 19 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:27243PEN

Massima

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La capacità di intendere e di volere dell'imputato, presunta in via generale per i soggetti maggiorenni, può essere messa in discussione solo attraverso l'allegazione di elementi specifici e concreti da parte della difesa, idonei a far ragionevolmente ritenere la sussistenza di una vera e propria infermità mentale, caratterizzata da inequivocabili connotazioni patologiche e in nesso causale con il fatto di reato. In assenza di tali elementi, il giudice non è tenuto a disporre una perizia psichiatrica, essendo sufficiente una motivazione adeguata e coerente sul punto. La valutazione della capacità di intendere e di volere va effettuata in relazione al singolo fatto di reato, senza che l'accertamento compiuto in un procedimento abbia efficacia vincolante in altri procedimenti a carico del medesimo imputato. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche può essere legittimamente fondato anche sull'apprezzamento di un solo dato negativo, oggettivo o soggettivo, ritenuto prevalente, come i precedenti penali dell'imputato, espressivi di una più accentuata pericolosità sociale. Analogamente, la quantificazione della pena, entro i limiti edittali, rientra nel potere discrezionale del giudice, la cui motivazione, purché congrua e non contraddittoria, non è sindacabile in cassazione, neppure quando non contenga uno specifico apprezzamento di ciascuno dei pretesi fattori attenuanti indicati nell'interesse dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA Giovanna - Presidente

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. MONACO ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 31/10/2017 della CORTE APPELLO di GENOVA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ((omissis)) MONACO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore SECCIA DOMENICO, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio limitatamente all'aggravante con conseguente correzione della pena; inammissibilita' nel resto.
RITENUTO IN FATTO
La CORTE d&#x…

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