Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 51908 del 23 dicembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:51908PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia di cui all'art. 572 c.p. richiede la sussistenza di una condotta abituale e sistematica di soprusi e violenze, caratterizzata da una pluralità di episodi connotati da una connessione finalistica e da una reiterazione nel tempo, tali da integrare un perdurante stato di sofferenza e di assoggettamento della vittima. Pertanto, non integrano il requisito dell'abitualità del reato singoli e sporadici episodi di violenza, anche se gravi, intervallati da lunghi periodi di tempo, privi di una connessione funzionale e di una progressione criminosa. In tali casi, il giudice di merito può legittimamente escludere la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza necessari per l'applicazione di una misura cautelare personale, senza che tale valutazione possa essere sindacata in sede di legittimità se sorretta da una motivazione congrua e non manifestamente illogica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. GIORGI ((omissis)) - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

Dott. ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Livorno;
avverso la ordinanza emessa il 26/04/2019 dal Tribunale della liberta' di Firenze;
nel procedimento nei riguardi di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
udita la relazione svolta dal Consigliere, ((omissis));
udite le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa ((omissis)), che ha chiesto l'annullamento con rinvio della ordinanza impugnata; udito l'avv. (OMISSIS), difensore dell'indagato che ha concluso …

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