La sottoscrizione dell'atto impositivo da parte del funzionario designato dall'ente locale per la gestione del tributo, anche mediante indicazione a stampa del nominativo, è conforme alla legge, purché risulti da apposita delibera di Giunta comunale che lo individui quale responsabile dell'attività organizzativa e gestionale del tributo, con il conferimento dei relativi poteri e funzioni, in quanto tale previsione contenuta nel d.lgs. n. 504 del 1992 costituisce norma speciale rispetto alla disciplina generale degli enti locali di cui al d.lgs. n. 267 del 2000, che non ne ha disposto l'abrogazione. Pertanto, la mancanza di sottoscrizione autografa non determina l'invalidità dell'atto impositivo, qualora risulti la legittimazione del funzionario che vi ha apposto la firma meccanografica, in base alla delibera di nomina adottata dall'ente locale. Il principio di legalità tributaria impone che l'atto impositivo sia validamente formato e sottoscritto dal soggetto a ciò legittimato, senza che possano rilevare eventuali vizi procedurali interni all'amministrazione, atteso che l'interesse del contribuente è soddisfatto dalla corretta individuazione del funzionario responsabile, cui sono attribuiti i poteri di gestione del tributo. La motivazione della sentenza di merito, che abbia adeguatamente esaminato e confutato le doglianze del contribuente, non può ritenersi meramente apparente, in quanto consente il controllo del percorso logico-giuridico seguito dal giudice per pervenire alla decisione, senza che sia necessaria una puntuale disamina di tutti gli argomenti dedotti dalle parti.