Cassazione penale Sez. II sentenza n. 45395 del 5 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:45395PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione di un provvedimento cautelare emesso dal tribunale del riesame, deve limitare il proprio controllo alla verifica della congruenza e logicità dell'apparato argomentativo, senza poter procedere a una nuova valutazione delle risultanze probatorie, riservata in via esclusiva al giudice di merito. Pertanto, la motivazione del tribunale del riesame non può essere censurata per vizio di illogicità o contraddittorietà, salvo che non risulti manifestamente incompatibile con altri atti del processo, qualora essa risulti sorretta da argomentazioni giuridicamente corrette e coerenti, come nel caso in cui il tribunale abbia ritenuto che la dismissione delle cariche sociali da parte degli indagati renda maggiormente difficoltosa la reiterazione del reato, attenuando così le esigenze cautelari, senza che sia necessario accertare il venir meno dell'affectio societatis.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. POLICHETTI Renato - Consigliere

Dott. MELIADO' Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PUBBLICO MINISTERO PRESSO TRIBUNALE di;

nei confronti di:

1) RO. DA. N. IL (OMESSO);

2) MA. EM. ER. N. IL (OMESSO);

3) QU. FA. N. IL (OMESSO);

4) CA. GR. N. IL (OMESSO);

5) MA. CA. N. IL (OMESSO);

6) TA. RO. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 17/07/2008 TRIB. LIBERTA' di TORINO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott.…

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