Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31622 del 29 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:31622PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato di falso ideologico commesso mediante dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà si configura anche quando l'agente, pur non avendo materialmente redatto la falsa attestazione, si sia limitato a mettere in contatto l'acquirente con la concessionaria estera, essendo sufficiente il suo contributo causale alla realizzazione dell'illecito. La confessione resa dall'imputato nel giudizio di primo grado, in cui ha ammesso di aver fatto sottoscrivere in bianco il foglio contenente l'autocertificazione e di avervi aggiunto successivamente, all'insaputa della persona interessata, la falsa dichiarazione relativa all'acquisto del veicolo, integra una prova decisiva della sua responsabilità per il reato di falso ideologico, non potendo essere superata dalla mera invocazione di un trattamento sanzionatorio più mite in sede di impugnazione. Pertanto, la condanna dell'imputato per il reato di cui agli articoli 110 e 483 c.p. risulta pienamente conforme al principio di diritto secondo cui il concorso morale nel reato di falso ideologico commesso mediante dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà sussiste anche quando l'agente, pur non avendo materialmente redatto la falsa attestazione, abbia comunque contribuito in modo causale alla sua realizzazione, e la confessione resa dall'imputato costituisce prova decisiva della sua responsabilità, non superabile con la sola richiesta di un trattamento sanzionatorio più favorevole.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennar - Presidente

Dott. PALLA Stefan - Consigliere

Dott. FUMO Mauriz - Consigliere

Dott. DIDONE Antoni - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. GA. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 04/12/2007 CORTE APPELLO di PALERMO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. PALLA STEFANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. F. Febbraro che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Ma. Ga. ricorre avverso la sentenza emes…

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