Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9282 del 3 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:9282PEN

Massima

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La retrodatazione dei termini di custodia cautelare ai sensi dell'art. 297, comma 3, c.p.p. è applicabile quando i fatti oggetto della nuova imputazione siano desumibili dagli atti già al momento del rinvio a giudizio per il reato precedentemente contestato, a prescindere dal momento in cui l'istanza di retrodatazione sia stata proposta, purché prima della fase dibattimentale. La valutazione della desumibilità dei fatti deve essere effettuata con riferimento allo stato degli atti al momento del rinvio a giudizio, non al momento dell'emissione della prima ordinanza cautelare. L'istanza di retrodatazione può essere proposta anche in una fase successiva a quella delle indagini preliminari, senza che ciò comporti una preclusione, in quanto la norma mira a garantire la tempestiva adozione del provvedimento di scarcerazione, anche quando questo non sia stato emesso in precedenza per mancata rilevazione dei presupposti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Presidente

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 28/03/14 del Tribunale del riesame di Napoli;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale FODARONI ((omissis)) che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio.

RITENUTO IN FATTO

1. A seguito dell'annullamento, ad opera della Corte di…

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