Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18818 del 2 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:18818PEN

Massima

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La confisca di prevenzione di un bene può essere disposta solo se vi è un nesso temporale tra il periodo in cui si è manifestata la pericolosità sociale del proposto e l'acquisizione del bene stesso. Pertanto, la mera assenza di giustificazione sulla legittima provenienza del bene e la sua sproporzione rispetto al reddito o all'attività economica svolta non sono sufficienti a giustificare la confisca, se non vi è un collegamento temporale tra il momento in cui si è manifestata la pericolosità sociale e l'acquisizione del bene. Il giudice deve motivare in modo logico e coerente tale nesso temporale, senza basarsi su mere presunzioni o petizioni di principio. Il principio del ne bis in idem non opera tra il provvedimento di rigetto del sequestro preventivo, fondato su presupposti diversi, e la successiva confisca di prevenzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. MOROSINI E. Mari - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 04/04/2017 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa MOROSINI Elisabetta;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa CARDIA Delia, che ha richiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il decreto impugnato la Corte di appello di Roma ha confermato la confisca di prevenzione della somm…

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