Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40300 del 29 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:40300PEN

Massima

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Il reato di resistenza a pubblico ufficiale si configura quando la condotta dell'imputato, caratterizzata da minacce e violenza, è diretta a impedire o ostacolare l'attività funzionale degli agenti di polizia, i quali intervengono legittimamente per tutelare la sicurezza e l'incolumità di un cittadino, come nel caso di una violenta aggressione in atto. L'opposizione dell'imputato all'intervento degli operanti, anche attraverso l'uso della forza fisica, integra gli estremi del reato di resistenza, a prescindere dalla sussistenza di una particolare inclinazione criminale dell'imputato, atteso che il dolo specifico richiesto dalla norma incriminatrice è integrato dalla volontà di impedire o ostacolare l'attività istituzionale degli agenti. La legittimità dell'intervento di polizia, disposto a seguito di una segnalazione telefonica di terzi che riferiscono di una violenta lite in corso, non può essere messa in discussione sulla base di mere ipotesi di arbitrarietà, in assenza di elementi concreti che possano giustificare tale prospettazione. Pertanto, la condotta dell'imputato, caratterizzata da minacce e violenza nei confronti degli agenti intervenuti per porre fine all'aggressione in atto, integra il reato di resistenza a pubblico ufficiale, non essendo configurabile alcuna causa di giustificazione, come l'ipotesi scriminante prevista dall'art. 393-bis c.p., in assenza di elementi che possano far ritenere l'intervento degli operanti come arbitrario o illegittimo. La valutazione della sussistenza del reato di resistenza non può essere rimessa a una rilettura alternativa della vicenda in chiave meramente fattuale, non consentita nel giudizio di legittimità, essendo la decisione della Corte di Appello adeguatamente motivata sulla base delle emergenze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza in data 05/03/2013 della Corte di Appello di Ancona;

esaminati gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

udita in pubblica udienza la relazione del consigliere dott. ((omissis));

udito il pubblico ministero in persona del sostituto P.G. dott. CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso, ferme le statuizioni civili.

MOTIVI DELLA DECISIONE

1. L'imputato (OMIS…

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