La mancata notifica del ricorso amministrativo all'Avvocatura distrettuale dello Stato competente, anziché alla sola amministrazione resistente, comporta l'inammissibilità del ricorso stesso, in applicazione della regola prevista dall'art. 1 della legge n. 260 del 1958 e dall'art. 41, comma 3, del Codice del processo amministrativo, secondo cui la notificazione dei ricorsi nei confronti delle amministrazioni dello Stato deve essere effettuata presso l'ufficio dell'Avvocatura erariale nel cui distretto ha sede l'autorità giudiziaria adita. Tale regola, volta a garantire la corretta instaurazione del contraddittorio e la difesa in giudizio delle amministrazioni statali, è di carattere tassativo e non può essere derogata, comportando l'inammissibilità del ricorso in caso di mancato rispetto. La mancata costituzione in giudizio dell'amministrazione resistente non incide sulla necessità di tale notifica, in quanto l'Avvocatura dello Stato rappresenta l'amministrazione anche in caso di sua mancata costituzione. La declaratoria di inammissibilità del ricorso per violazione di tale regola di notifica non consente al giudice di entrare nel merito della controversia, imponendo la compensazione delle spese di causa tra le parti, in considerazione della particolare natura della questione processuale trattata.